Accogliamo la sfida!

Libertà di culto e persecuzioni religiose. I continui attacchi al mondo cristiano

15 aprile 2011

di Sara Capitanio –

Non si riflette abbastanza sui diritti fondamentali dell’uomo né sulle libertà.

Vivere nel meraviglioso giardino dell’occidente ci fa dimenticare come in questo stesso pianeta, semplicemente spostandosi verso est, quei diritti e quelle libertà per noi ovvie sono utopie.

Abbiamo la libertà di dire qualunque cosa (anche se a volte usata male) e di professare o non professare qualunque fede, mentre altrove il pregare in una piazza o l’esser devoti ad un Dio che non è di Stato, è motivo di persecuzioni e violenze, arresti, torture.

Dai cristiani ai buddisti.

Non importano le sembianze del tuo Dio o il messaggio, importa che tu sia ‘contenuto’ e che tu non possa sfuggire dal controllo.

 

Gli ultimi mesi, scanditi dalle diverse sommosse e proteste che hanno investito l’intero mondo arabo, hanno visto quello cristiano esser preso di mira.

 

Cina

Fino ad ora ad esser colpiti erano stati centinaia di attivisti per i diritti e dissidenti ma non gruppi religiosi. La percentuale alta, però, degli arrestati di professione cristiana ha determinato il cambio di rotta. Da metà febbraio in Cina è in atto la peggiore persecuzione dal 1998.

Lo scorso 11 aprile la polizia ha arrestato duecento persone appartenenti alla Chiesa protestante di Shouwang, ‘colpevoli’ di essersi dati appuntamento in una piazza pubblica per celebrare la liturgia.

Già precedentemente lo Stato autoritario aveva inflitto duri colpi alla comunità chiudendo alcuni luoghi di culto e arrestando anche cinque pastori, ma mai un intervento così massiccio.

Lo Stato vorrebbe che tutti i fedeli aderissero al Movimento delle Tre autonomie, insieme dei protestanti controllati dal Partito comunista, ma sono solo 20 milioni i cristiani contenuti nella Chiesa di Stato, mentre decine di milioni i cristiani seguaci di chiese domestiche non registrate (50 milioni di fedeli, secondo altre fonti oltre 100 milioni, membri di chiese non ufficiali).

 

India

Un duro mese per i Cristiani anche qui, a Karnataka stato sud-occidentale del paese.

Pesanti gli attacchi alle istituzioni cristiane, prese di mira sia dagli estremisti indù che dalla polizia, che con ogni probabilità agisce in accordo con i fondamentalisti.

È la seconda ondata di violenza contro i cristiani. La prima si è avuta nell’agosto e nel settembre del 2008. A denunciare questa nuova ondata d’intolleranza religiosa è Sajan K. George, presidente del Global Council of Indian Christians, il quale ha rivelato (ad Asianews) che nonostante la libertà religiosa sia uno dei diritti costituzionali, i cristiani vengono continuamente minacciati, attaccati e maltrattati per la loro fede e la pratica delle opere di carità.

L’attacco più recente c’è stato lo scorso otto Aprile al convento cattolico “Stella Maris” di Ullal, mentre precedentemente ce ne erano stati contro un fondo caritatevole di servizi sociali per i giovani e contro una sala di preghiera-ostello.

Tutti, a detta di Sajan K. George, pianificati da elementi del Sangh Parivar (famiglia delle organizzazioni dei nazionalisti Indù) per screditare le opere di carità cristiane. Come se fosse un delitto operar del bene a favore della povera gente.

Ma  la verità è che una volta che la povera gente ottiene un’istruzione, aiutati dai missionari cristiani, diventa autosufficiente e conscia dei loro diritti e questo fa paura a chi comanda basando il proprio potere sull’ignoranza dei sudditi.

 

Egitto

L’esodo è iniziato da mesi. Secondo la Federazione egiziana per i diritti umani oltre settanta persone a settimana chiedono informazioni su come lasciare il Paese.

La caduta di Mubarak e l’ascesa dei partiti islamici nella rivoluzione egiziana e i continui casi di applicazione della sharia nei villaggi fuori dal Cairo ha preoccupato i cristiani che da mesi ormai tentano di emigrare verso paesi con maggiore libertà religiosa. Nel Paese sono emersi molti gruppi estremisti e chi professa la fede cristiana preferisce emigrare per paura di come potrà essere il futuro. Un futuro che sembra guardare all’estremismo islamico  con salafiti e jihadisti che hanno come principale scopo la diffusione della sharia in tutto il paese e utilizzano l’islam come un’ideologia.

3 commenti

  1. Leggendo questo articolo pensavo alle piccole “persecuzioni” quotidiane tra i ragazzini(miei alunni) del centro antico di Napoli.
    Essere presi in giro solo perchè si è membri di un gruppo scout o se si va ancora a messa la domenica… “ma vai ancora da padre…”, “ma frequenti ancora l’acr…” etc.
    C’è libertà religiosa? Appartenere a Dio costa?
    Essere veri cristiani oggi è una sfida? Quante domande…
    Una risposta però c’è nel cuore dei miei ragazzi, ne sono certa…deve solo uscir fuori. E qui l’arte dell’educatore (l’arte di tirar fuori-maieutica)…
    Il seme di Dio deve spuntare anche lì dove tutto sembra perduto.

  2. CIAO Sara Capitanio MI CHIAMO ANITA HO 18 ANNI E SONO MOLTO INTERESSATA ALL’ARGOMENTO. QUEST’ANNO DEVO DIPLOMARMI E HO SCELTO COME TEMA DELLA TESINA LA LIBERTA’ RELIGIOSA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE CON QUALCHE RISCONTRO CON LA CIVILTA’ ATTUALE CHE COME ANCHE TU HAI DETTO ANCORA OGGI VIETA’ QUESTA IMPORTANTE LIBERTA’. VOLEVO CHIEDERTI QUALCHE CONSIGLIO SU DOVE POTEVO TROVARE DELLE INFORMAZIONI SULLE MIGRAZIONI CHE CI FURONO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE PROPRIO PER CAUSA DELLA PRIVAZIONE DELLA LIBERTA’ DI RELIGIONE!! SE POTESSI AIUTARMI TE NE SAREI PROPRIO GRATA GRAZIE ANTICIPATAMENTE 🙂

Rispondi a Anita