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Gli studenti italiani i più ansiosi d’Europa

13 luglio 2016

di Antimo Verde – Che l’adolescenza sia un periodo di vita caratterizzato da paura, ansia e varie insicurezze è cosa risaputa da sempre. Se poi, a tale condizione, si aggiunge un andamento scolastico non proprio positivo, diventa davvero problematica. Ad avvalorare questo convinzione arriva, ora, la nuova ricerca ad opera dell’Ocse sul benessere scolastico, in cui risulta che gli studenti italiani, pur apprezzando le scuole con una buona disciplina, in cui si percepiscono un forte coinvolgimento degli insegnanti, sono però soggetti ad una forte ansia.

Infatti, in base alla ricerca, i quindicenni italiani che riportano livelli di ansia scolastica sono i più elevati della media dei Paesi Ocse. Più approfonditamene si rileva che il 56% dei ragazzi diventa nervoso quando si prepara per un test e il 70%, anche se è preparato, quando deve fare un test è molto in ansia. Un livello, che tra i Paesi dell’Ocse, risulta maggiore solo tra i coetanei che vivono in Olanda e nel Regno Unito.

Individuare le cause che fanno scaturire quest’incontrollabile stato d’animo risulta problematico ma, secondo gli esperti OCSE, alcuni fattori sembrano giocare un ruolo particolare. Risultano determinanti, dunque, la competitività, tipica ormai di quasi tutti gli ambienti scolastici, e il rapporto con gli insegnanti. Infatti, il 55% degli studenti italiani ha dichiarato che vuole essere il migliore in qualsiasi cosa faccia. Un dato, comunque, basso se confrontato con altri Paesi con più alta competitività come la Thailandia, gli Stati Uniti, la Colombia ed Emirati Arabi.

Il secondo fattore, invece, è il comportamento degli insegnanti che a livello generale sembra essere centrale rispetto al livello di ansia. Gli studenti che dichiarano di essere ansiosi per una verifica anche dopo aver studiato adeguatamente, difatti, sono il 5% meno propensi a sviluppare ansia se percepiscono che l’insegnante ha adeguato le lezioni al livello della propria classe.

Perciò, quando l’insegnante si rende disponibile a un aiuto individuale per gli studenti, la loro propensione all’ansia scende del 17%. Certamente, è importante che lo studente si senta assolutamente integrato e protetto nel proprio ambiente scolastico per poter evitare questi stati di ansia e di disagio. Sorprendentemente, rispetto alla media OCSE del 17%, i quindicenni italiani che si sentono esclusi a scuola sono solo l’11% e solo il 14% degli italiani, contro il 19% della media OCSE, dichiara di sentirsi fuori posto.

Da ciò si desume che nelle classi italiane, vi è una maggiore facilità ad allacciare e sviluppare rapporti di amicizia. Se però, si guarda ad un aspetto più generale della vita, gli studenti italiani risultano essere meno soddisfatti. Se, infatti, alla richiesta di assegnare un punteggio da 0 a 10 al proprio livello di soddisfazione rispetto alla loro vita, il punteggio medio degli italiani è risultato essere 6,9, quello dei Paesi Ocse è stato di 7,3.

Quindi nettamente più basso. Tale insoddisfazione, può certamente derivare anche dall’uso estremo che gli studenti italiani fanno di internet. Infatti, quasi un quindicenne su quattro passa oltre sei ore su Internet. Un dato ancora più significativo se rapportato con l’uso che ne fanno i ragazzi degli altri Paesi Europei, che pure si sono definiti utilizzatori estremi di internet. Difatti, se il 16% di media degli studenti di tutti i paesi dell’Ocse passa più di sei ore al giorno a navigare su internet, quelli italiani arrivano ad essere il 23%.

Percentuale che sale al 25% quando le ore diminuiscono tra le due e le quattro. Inoltre, si è rilevato che chi passa più di sei ore al giorno su Internet ha una minore conoscenza delle materie scientifiche. Una spiegazione a ciò, secondo gli analisti dell’Ocse, è sicuramente dovuta al fatto che chi passa tanto tempo online lo sottrae allo studio e ad altre attività legate all’apprendimento.

Per di più, la necessità di rimanere collegato anche durante le lezioni, distrae dalle attività che si svolgono in classe e porta, perciò, a risultati negativi. Risultati che, a prescindere da tutto, potrebbero essere confermati anche dal semplice fatto che non si è molto interessati alla scuola.

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