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La terra vista dagli extraterrestri: azzurra e senza confini!

11 aprile 2011

di Sara Capitanio –

“Da quassù la Terra è bellissima, senza frontiere né confini”.

Così Yuri Gagarin, ventisette anni di nazionalità russa, cinquant’anni fa commentò quello che nessuno aveva mai visto prima.

Era il 12 aprile 1961, ore 9.07 di Mosca, dalla rampa di lancio a Baikonur, nella steppa del Kazakistan si sollevava la navicella Vostok 1 (Oriente 1).

Gagarin fu il primo uomo ad affrontare l’ignoto spazio.

Dopo dieci minuti dal lancio, le prime parole, mai dimenticate, del cosmonauta sovietico: “Vedo la Terra, è azzurra”.

L’allora maggiore compì un’intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km.

Quel ragazzo, nato in un villaggio dell’allora Unione Sovietica, dimostrò che l’uomo era in grado di volare oltre qualunque previsione. Entrò nella storia.

Ma chi era Yuri Gagarin?

Nato e cresciuto in una collettività aziendale, da famiglia modestissima si distinse per le sue spiccate capacità nelle materie scientifiche ed una smodata passione per il volo. A soli vent’anni  entrò a far parte dell’aviazione sovietica e si diplomò presso l’Accademia Aeronautica Sovietica nello stesso anno in cui l’URSS lanciò nello spazio lo Sputnik 1 , gettando le basi per i primi voli spaziali con esseri umani a bordo. Era il 1957.

Due anni più tardi fu scelto per l’addestramento da cosmonauta e superati tutti i test attitudinali del caso, fu designato per affrontare il primo volo orbitale umano.

Per la sua grandiosa missione venne decorato da Nikita Khruščёv con l’Ordine di Lenin (massima onorificenza sovietica) diventando un eroe nazionale.

Erano gli anni tesi della guerra fredda e Gagarin diede all’Urss un primato tutto da spendere nella corsa ingaggiata con gli Usa, dove la tecnologia spaziale divenne un’importante arena per questo conflitto a distanza, sia per le potenziali applicazioni militari che per i benefici psicologici derivanti dalla propaganda e il morale.

E con la stessa magnificenza di una festa nazionale quest’oggi la Russia ne festeggia il 50° anniversario: per l’occasione è stato tolto il segreto sulla conversazione con il centro di controllo prima del decollo e pubblicata dal sito lifenews.ru.

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