14 Ottobre 2015
di Antimo Verde – Per chi è stato giovane negli anni’80, non potrà non ricordare la dura battaglia intrapresa nei confronti del mondo della droga. Una lotta dura ed estenuante, combatutta all’unisono da scuola e famiglia, educatori e genitori, per evitare che sempre più ragazzi, inconsciamente attratti o forzatamente indirizzati, ne fossero risucchiati. Eppure, nonostante, tante lotte, battaglie e campagne sociali, le droghe hanno ancora un forte ascendente sugli italiani. Nonostante siano, ormai, noti i devastanti effetti che tali sostanze possono provocare sia sul fisico che sulla mente, secondo l’ultima Relazione annuale al Parlamento sulle dipendenze messa a punto dal Dipartimento delle politiche antidroga, milioni di italiani ne fanno ancora uso, anche se in modo occasionale.
Infatti, si stima che circa il 10% della popolazione, cioè quasi quattro milioni di persone, tra i 15 e i 64 anni, ha assunto, almeno una volta nell’ultimo anno, una sostanza illegale. I maggiori consumatori, secondo l’indagine, sarebbero i maschi, tra i quali si rileva una maggiore diffusione del consumo di sostanze psicoattive. Difatti, ad ogni consumatrice corrispondono quasi 2 consumatori maschi, ma è nelle fasce di età più giovani che si concentra la maggior prossimità alle sostanze.
L’indagine ha, inoltre, approfondito il periodo della prima assunzione. Secondo i dati, circa quattro intervistati su dieci hanno fatto la loro prima esperienza di consumo al di sotto dei 15 anni e due su tre dai 13 ai 16 anni. La prima esperienza, per coloro che nel futuro maturano un consumo problematico, avviene in prevalenza prima del compimento della maggiore età . Inoltre, il 32% degli italiani ha provato cannabis almeno una volta nella vita. Percentuale che tradotta in numero si aggirerebbe in più di 12 milioni e mezzo di persone.
La cosa preoccupante è che il consumo di tale sostanza aumenta con il diminuire dell’età . Nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni si arriva al 40%, toccando oltre 5 milioni di sperimentatori tra i giovani. La cannabis risulta anche la sostanza maggiormente utilizzata dalla popolazione generale negli ultimi dodici mesi, con più di 3 milioni e mezzo di italiani tra i 15 e i 64 anni. Ma è soprattutto nella fascia che va dai 15 ai 34 anni, che la cannabis è la sostanza più diffusa con circa 2 milioni e mezzo di consumatori e di questi, quasi 250mila possono essere definiti consumatori abituali.
Per il Rapporto, dopo la cannabis è la cocaina la sostanza illecita più diffusa. Infatti, si stima che quasi 3 milioni italiani l’abbiano usata almeno una volta nella vita e poco più di 430mila italiani ne abbiano fatto uso nell’ultimo anno. Più specificatamente sono 240mila, consumatori maschi e che si trovano nella fascia tra i 15 e i 34 anni. Il largo consumo di questa sostanza sembra sia dovuto alla facilità con la quale può essere acquistata e consumata.
La strada e la casa degli amici sono considerati i luoghi dove è facile reperirla, ma anche la discoteca o direttamente attraverso uno spacciatore. Ma, l’uso di sostanze stupefacenti è molto più ampio e non si limita a quelle già citate. Difatti, un milione e mezzo di italiani ha dichiarato di aver consumato, almeno una volta, sostanze stimolanti come amfetamine, ecstasy, MDMA e poco meno ha assunto allucinogeni come Lsd, funghi allucinogeni, ketamina.
È possibile solo immaginare il giro di affari prodotto dal traffico di sostanze illegali, ma si può parlare sicuramente di cifre che superano i 23 miliardi di euro. A dimostrazione che il consumo e lo spaccio di droghe non accennano a diminuire, anche se è aumento il numero dei sequestri, solo nel 2014, sono stati sequestrati oltre 152mila chilogrammi di droga. Più dettagliatamente, circa il 20% in meno di cocaina, ma più eroina, più marijuana e soprattutto più hashish e amfetaminici in dosi. Statisticamente, risultano essere la Lombardia e il Lazio le regioni in cui si sono più avute operazioni antidroga.
Una situazione che lascia a dir poco sgomenti, e pertanto, ci si augura che le autorità possano intervenire ancora più energicamente per combattere il fenomeno delle dipendenze per tutelare e preservare, soprattutto i giovani, che ancora una volta, risultano i più colpiti.