Accogliamo la sfida!

Il tricolore, lo chiamavano Trinità!

11 giugno 2016

Terminato il tempo di Pasqua con la Pentecoste, come da calendario, dopo sette giorni, ci confrontiamo con il mistero della Santissima Trinità. Quest’anno la ripresa dell’ordinario coincide con l’inizio di un altro periodo “liturgico”: il tempo degli europei. I riti di preparazione e inaugurazione sono stati celebrati. Ognuno seguendo la propria personale tradizione ha provveduto ad allestire la sua “chiesa” per la celebrazione.

Alle antenne per ricevere il segnale, sui balconi, si affianca un trasmettitore di speranza per lanciare un messaggio e indicare un’appartenenza: il tricolore!

 

La bandiera italiana, un inno alla Trinità

Come cercare di rendere il dogma della fede più incomprensibile, parzialmente accessibile alla comprensione umana? Consapevoli dell’impossibilità di penetrare fino in fondo il mistero, guardiamoci intorno e, attingendo dal quotidiano, per elaborare nuove metafore della fede che possano aiutarci a creare quell’integrazione tra fede e vita auspicata dalla Chiesa.

 

Tre colori, tre persone

Verde, bianco e rosso; Padre, Figlio e Spirito Santo. Alti valori sui quali è stata fondata l’unità d’Italia; fondamenti teologici su cui regge la comunità credente.

Il verde rimanda al colore delle divise dei soldati impegnati nella difesa del popolo, minacciato dal nemico. Da bravo Padre, Dio protegge i suoi figli, accompagnandoli lungo le strade della vita.

Il bianco è sinonimo di purezza, ma anche di pace e, quindi, di salvezza. Salvezza che si identifica con l’ordine politico di turno (prima la monarchia e, nel dopoguerra la repubblica italiana). E la redenzione è entrata nel mondo per opera del Figlio, Cristo Gesù morto per i nostri peccati e risorto per la nostra salvezza.

Il rosso che, indipendentemente da possibili valutazioni opportunistiche su intenzioni e modalità, ricorda le camicie dei garibaldini, scesi in campo in nome dell’unità. Categoria, quest’ultima, che si sposa bene con l’azione dello Spirito Santo, sceso sotto forma di fuoco (rosso), per riscaldare i cuori e spingerli verso l’unione nell’amore.

 

La Chiesa scende in campo per vincere la partita

I ruoli sono stati definiti: Dio in difesa, Gesù a centrocampo, lo Spirito Santo in attacco. La squadra è pronta per manifestarsi quale icona della Trinità, scendere in campo e partecipare alla gara della vita come Chiesa in uscita … ma verso quale direzione?

 

A. G.

 

 

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