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Addio a Tomas Milian, l’indimenticabile ‘er Monnezza’

27 Marzo 2017

di Antimo Verde – Ci sono attori che anche grazie all’interpretazione di pochi ruoli riescono ad entrare di diritto nella storia del cinema. Uno di questi è Tomas Millian, che grazie a ruoli, prima del personaggio dell’ispettore “Nico Giraldi”, il maresciallo poi ispettore di polizia con una gioventù trascorsa nella malavita della capitale, meglio conosciuto col nome di “Nico er Pirata”, interpretato per ben 11 volte al cinema, e poi del ladruncolo Sergio Marazzi detto “Er Monnezza”, portato nelle sale cinematografiche in bel quattro film, rimangono impressi in maniera indelebile nella cultura popolare italiana.

Sebbene questi personaggi saranno sempre vivi nella memoria di quanti hanno riso, apprezzato e amato il loro stile di vita, il loro linguaggio pieno di turpiloqui e lo stravagante look, il suo interprete, invece, si è congedato definitivamente dal suo pubblico. Tomas Milian, infatti, è morto il 23 Marzo all’età di 84, colpito da un ictus nella sua casa di Miami. Eppure la sua storia sembra uscire direttamente da quel grande schermo che tanto lo ha fatto amare da intere generazioni.

Nato a Cuba nel 1933 poi emigrato negli Stati Uniti, giunge in Italia, dove l’attore trova il successo lavorando in un momento di grande fulgore, autoriale e popolare, del nostro cinema. Da ragazzo sogna l’Actor’s Studio di Elia Kazan, e seppur vivendo nella ricchezza con il padre, generale del regime morto suicida quando Tomas è appena tredicenne, e con il quale costantemente in conflitto per la preferenza di quest’ultimo per il fratello, sogna di diventare come il suo mito James Dean nel film “La Valle dell’Eden”, identificandosi col personaggio del celebre attore che interpreta un ragazzo che soffre per il fatto che il padre gli preferisse il fratello, per l’appunto.

Scappa da Cuba e dopo una parentesi nella Marina americana, supera il provino per la celebre scuola che tanto aveva sognato, impersonando un soldato che si sente responsabile per la morte di un suo commilitone. In arrivo poi in Italia, riesce ad ottenere il suo primo contratto con il produttore Franco Cristaldi e ad esordire con Mauro Bolognini nel film “La Notte Brava”, dove interpreta un omossessuale. Ruolo che preannuncia la sua aperta bisessualità, dichiarata anni dopo.

La popolarità arriva negli anni Settanta, quando Milian diventa una “cubano – romano” grazie anche allo splendido doppiaggio fatto sulla sua voce da Ferruccio Amendola, voce anche di Al Pacino e Stallone. Successivamente riesce a lavorare con prestigiosi registi come Lattuada, Bertolucci, Luchino Visconti, Citto Maselli, Valerio Zurlini e Pier Paolo Pasolini. Recita con altri protagonisti come Maurizio Merli, Luc Merenda, Ray Lovelock, instaurando un connubio d’oro con tanti bravissimi registi del genere, ad esempio Umberto Lenzi, Bruno Corbucci, Carlo Lizzani e Sergio Sollima.

Tra i tanti titoli che l’hanno visto protagonista si ricordano maggiormente “La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide” di Sergio Martino, con Luc Merenda e Mel Ferrer, “Roma a mano armata”, “Il giustiziere sfida la città”, “Milano odia: la polizia non può sparare” e “La banda del gobbo”, “La banda del trucido”, “Il trucido e lo sbirro” dove compare proprio “Er Monezza”. Grazie a questi film Milian è diventato uno dei volti indimenticabili dei “poliziotteschi”, ossia i polizieschi declinati all’italiana, popolarissimi negli anni’70 e oggi modello per i cineasti giovani e non e apprezzatissimi da alcuni grandi di Hollywood.

Proprio per testimoniare il grande legame creato con l’Italia e per tutto l’affetto che gli italiani gli hanno sempre dimostrato, Milian compare per l’ultima volta a Roma, la sua città del cuore nella quale desiderava tornare a vivere per trascorrere gli ultimi anni della sua vita, alla Festa del Cinema per ritirare il premio Marc’Aurelio alla Carriera, dove dichiara che, non avendo mai avuto una madre, considera Roma la sua e perciò dedica a lei la sua vita.

Dopo la morte della moglie Rita Valletti nel 2012, lascia solo suo figlio Tomas Jr. e, a dispetto dei suoi ruoli truci e trucidi, il ricordo del suo tratto signorile ed enigmatico, che nessun “Er Monezza” o “Er Pirata” è riuscito a camuffare.

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