12 maggio 2023
di Alessandro Grimaldi –
L’iniziativa: la Regata dei tre golfi
Navigare sulla rotta della giustizia, con i minori dell’area penale esterna, per un progetto di inclusione sociale che coinvolge uno sport di eccellenza: la vela. A Napoli è possibile, grazie all’Associazione Jonathan che da tredici anni partecipa alla Regata dei tre golfi, in programma dal 12 al 14 maggio.
I ragazzi gareggeranno a bordo di Blue Marlin II “Le Principesse”, imbarcazione di 14 metri confiscata alla criminalità organizzata ed assegnata all’Associazione Jonathan. Una iniziativa dal forte valore simbolico, poiché questa barca è servita per il traffico di esseri umani.
Un bene confiscato
Come ci ha spiegato Michele, attivista dell’Associazione Jonathan, “la barca era nelle mani di criminali curdi ed è stata abbandonata a dodici miglia dalle coste italiane, con a bordo 57 migranti di nazionalità curda, siriana, afghana, che hanno dovuto pagare un biglietto di 5000 euro per poi essere abbandonati in mare. Intercettata dalla Guardia di Finanza è stata scortata a Gallipoli”.
Il Progetto Vela per educare
Il “Progetto Vela” dell’Associazione Jonathan va avanti da più di 10 anni, con lo scopo di integrare due “mondi” resi ingiustamente distanti tra di loro, forse anche per colpa di suggestioni alimentate, nell’immaginario collettivo, dal mercato delle serie televisive.
I ragazzi dell’area penale esterna, infatti, potranno avere una possibilità, se non considerati criminali, ma minori che hanno bisogno di nuovi modelli e valori di riferimento. La finalità del Progetto, infatti, ha una valenza fortemente educativa che non può essere trascurata. “La vela – spiega Michele – è un’attività sportiva molto disciplinante, che educa al rispetto della persona perché è autorevole e non autoritaria. I ragazzi ci seguono non perché esercitiamo l’autorità, ma perché riconoscono in noi l’autorevolezza di chi sa quello che si deve fare e dà delle giuste indicazioni, incoraggiando il lavoro di gruppo che allontana dalla logica del branco”.
Il confine tra civiltà e inciviltà
Questa iniziativa, dal forte spessore educativo, va promossa e supportata poiché, dal nostro punto di vista, per prevenire la recidiva, è necessario colmare la distanza tra i ragazzi e una parte di società che, se vuole essere davvero “civile”, dovrebbe preoccuparsi di includere e non escludere. Non dovrebbero essere i ragazzi a rischio esclusione, ma chi, alimentando il pregiudizio, merita di essere tenuto a distanza. Il confine tra civiltà ed inciviltà è labile e, per oltrepassarlo, a volte bisogna immergersi negli abissi di una storia personale che merita sempre attenzione e rispetto, poiché, spesso, ricca di sorprese.
L’impegno per la tutela dei minori
I ragazzi, allora, saranno portatori di valori, navigando per le acque di Napoli, all’insegna delle bandiere della pace e dell’Unione Europea. Rivolgiamo un appello a tutte le persone che vogliono impegnarsi sul fronte della tutela dei minori, affinché questa esperienza educativa possa continuare. L’Associazione Jonathan ce la mette tutta, ma ha bisogno di partner che l’aiutino in questa missione educativa.
Per info e contatti:
Facebook: Jonathan Onlus
Email: info@progettojonathan.com