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Ragazza sequestrata e violentata perché cristiana

30 Aprile 2011

L’ennesima ingiustizia che non fa notizia tra i media generalisti troppo occupati a fare i propri interessi, arriva dal Pakistan. Una ragazza sequestrata per quattro giorni, abusata e ripetutamente violentata da un ufficiale di polizia.

La notizia arriva dall’Agenzia Fides, dopo l’interessamento attivo della Commissione “Giustizia e Pace” della Chiesa locale di Faisalabad.
Un rapporto della Commissione riferisce a Fides i fatti: il 14 aprile scorso la polizia ferma un’auto sulla quale viaggiava la giovane Shear insieme a dei suoi colleghi. Dopo aver esibito i documenti, un ufficiale della polizia ha trattenuto Sehar, affermando di dover operare ulteriori controlli sulla giovane. La donna, però, non è stata portata presso il comando di polizia, ma a casa dell’uomo che l’ha trattenuta contro la sua volontà stuprandola ripetutamente. Dopo quattro giorni di violenze, l’ha rimandata a casa in treno, minacciando ritorsioni contro la famiglia se avesse parlato: “è molto facile colpire i cristiani, direttamente o indirettamente, con false accuse”.

La ragazza, però, si è rivolta alla Commissione “Giustizia e Pace” della diocesi di Faisalabad che ha denunciato nuovamente alla polizia il caso di abuso e di sequestro. Ora Sehar vive in un località segreta, protetta da alcune religiose, mentre il poliziotto, nonostante le pesanti accuse, è ancora a piede libero.
Le ragazze cristiane, affermano gli attivisti, “sono considerate merce” o sono trattate come “bottino di guerra” da ricchi e potenti musulmani che pensano di poterne disporre e abusare liberamente. L’Agenzia Fides ha segnalato di recente il fenomeno degli stupri e delle conversioni forzate all’islam (vedi Fides 13/4/2011) e in passato i casi di abusi su Gulfam, bambina cattolica di 9 anni (Fides 18/12/2010), Shazia (Fides 27/11/2010), Kiran Nayyaz (Fides 13/10/2010).

1 commento

  1. Umberto Moletti /

    Il primo pensiero e per il terrore e dolore per questa ragazza che, sorretta dalla fede, ha avuto il coraggio di denunciare il sopruso in quel contesto sociale. Mi permetto di far presente che, a mio parere, ta i “media generalisti” spesso vi sono anche quelli religiosi sempre pronti a elogiare queste popolazioni musulmane che ” ..sono una risorsa ed un proficuo scambio culturale …” e mai a stigmatizzare che finchè non adotteranno una liberà religiosa ed una politica di rispetto e eguaglianza verso ogni cittadino saranno solo focolai di disordini sociali e covi di terroristi.

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