
31 Gennaio 2012
Un’Associazione che fa dell’educazione la sua passione, non poteva non ricordare Giovanni Bosco, nel giorno in cui la Chiesa celebra la sua santità. L’innovatore degli oratori; l’ispiratore del metodo preventivo, basato su religione, ragione e amore; il modello per ogni animatore impegnato per vocazione nel servizio educativo; un prete che ricorda ai suoi confratelli che essere sacerdote significa essere educatore.
La sua idea di oratorio? Un ambiente educativo capace di offrire alle giovani generazioni gli strumenti adatti per poter raggiungere un’adeguata maturità umana e spirituale. Tra questi strumenti, animatori competenti.
Prima delle strutture, dei mezzi, degli ambienti e dei possibili finanziamenti, infatti, vengono le persone.
Don Bosco non era solo! Siamo abituati a ricevere un’immagine di don Bosco solo con i suoi ragazzi. In realtà, anche lui, ha avuto bisogno di collaboratori. Non a caso ha fondato la Società Salesiana affinché tutti, laici e religiosi, potessero riscoprire la vocazione all’educazione. Poiché tutti i cattolici sono responsabili della crescita degli altri, nella misura in cui riscoprono la valenza educativa della chiamata cristiana.
L’oratorio di don Bosco, allora, è un luogo dove poter vivere relazioni educative, esperienze concrete di formazione, preghiera e servizio. La catechesi, come la ricreazione, lo sport, lo studio, l’avviamento professionale, sono degli strumenti per raggiungere l’obiettivo: formare onesti cittadini e buoni cristiani.