di Adriano De Lauri –
Ha suscitato sgomento ed incredulità la vicenda della bimba di 22 mesi, dimenticata dal padre in auto sotto il sole cocente per cinque ore e deceduta a Campli (Teramo), dopo tre giorni di coma. Uno fatto di cronaca difficile da comprendere e da giustificare.
Non è questa la sede opportuna per condannare o assolvere l’uomo coinvolto in questa triste vicenda, tuttavia la tragedia in questione, che ha riempito le pagine dei giornali negli ultimi giorni, spinge ognuno di noi a riflettere su almeno due temi che caratterizzano la società occidentale contemporanea: quello della donazione degli organi e quello della necessità di limitare gli impegni quotidiano al cui ritmo frenetico stiamo diventando quasi tutti schiavi e che può portare ad episodi tragici come è accaduto per il papà della piccola dimenticata in auto.
La decisione dei genitori di donare gli organi della piccola infatti costituisce una grande e rara testimonianza d’amore e di generosità che ha consentito ad altri piccoli di continuare a vivere o di vivere meglio. La donazione degli organi in Italia infatti è caratterizzata ancora da paure e pregiudizi nonostante lo Stato abbia consegnato a ognuno di noi la tessera del donatore invitandoci a riflettere se vale la pena salvare una vita, quando un giorno la nostra non dovesse più esserci. Ancora oggi sono migliaia i bambini, gli uomini, le donne in angosciosa attesa di un trapianto. Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti i pazienti in lista di attesa sono 10.260.
Da qui la necessità di potenziare appropriate campagne di comunicazione e sensibilizzazione, da realizzare con il supporto delle associazioni dei donatori e dei trapiantati, in collaborazione con il Ministero della Salute e il Centro Nazionale Trapianti. Un modo per mettere in condizione gli italiani di manifestare consapevolmente la propria volontà alla donazione di organi e tessuti e di essere solidali con chi soffre.
In merito allo stress invece la tragedia di Campli stimola ulteriormente a diffondere adeguate metodologie di valutazione e di cura innovative che applichiamo ottengono risultati estremamente importanti nella lotta allo stress: un fenomeno sempre più diffuso e destinato ad esacerbarsi nel futuro.