11 febbraio 2017
di Antimo Verde – Dopo tanta attesa e clamore anche quest’edizione del Festival di Sanremo sta per concludersi ed è proprio la serata dedicata alle cover che regala i primi vincitori e vinti. Proprio la serata che vede protagonisti i Big reinterpretare una canzone particolarmente significativa per loro, risulta essere infinitamente lunga ed estenuante. Paradossalmente anche il ritrovato feeling tra i conduttori sembra essersi già consumato. I due presentatori, infatti, più volte sembrano non capirsi, accavallandosi e coprendosi, per non contare le volte in cui ognuno si guadagna la scena a discapito dell’altro. Segno che entrambi non riescono a dimenticare di essere le punte di diamante di due aziende concorrenti.
La serata scorre sin troppo calma e tranquilla, e neppure gli interventi comici di Crozza che quando non si cimenta nella politica risulta debole e del duo Luca e Paolo con il loro umorismo dissacrante, non riescono a risollevarla. I momenti degni di nota sono sicuramente la partecipazione dei bambini dello Zecchino d’Oro, che festeggiano il 60esimo del coro salendo per la prima volta sul palco del festival, i ragazzi del Paraguay venuti apposta per presentare l’Orquesta de reciclados e l’esibizione del super-ospite Mika, che oltre ai suoi successi commuove e si commuove omaggiando l’amico George Michael, ma che deve limitarsi solo a cantare poiché come intrattenitore rischia di annoiare pesantemente.
In realtà, ci si aspettava molto di più dalle cover dei Big, ma non si può negare che molte hanno lasciato un segno. Come Fiorella Mannoia che ha interpretato “Sempre e per sempre” di Francesco De Gregori, proiettandosi così verso quella che sembra una vittoria annunciata per la serata finale, Al Bano che si supera cantando “Pregherò” di Celentano e Gabbani che fa ballare tutti con “Susanna” sempre del molleggiato.
Ma il podio è conquistato dalle reali migliori tre: terzo posto per Marco Masini che sorprende cantando “Signor Tenente” di Faletti, secondo per una superba Paola Turci con “Un’emozione da poco” della Oxa e il meritatissimo primo posto per Ermal Meta che canta “Amara terra mia” di Modugno, emozionando e incantando non solo l’Ariston. Si contendono poi il proseguimento della gara i cantanti a rischio eliminazione. E come pronosticato, Sanremo finisce proprio per le uniche due coppie presenti alla manifestazione e nate apposta per essa: Nesli e Paba, Raige e Luzi. Esperimento riuscito male, dunque!
Continua la gara invece, nonostante una performance imbarazzante, per Giusy Ferreri, Bianca Atzei, Clementino, e per un non apprezzato Ron. La serata del venerdì è però quella decisiva per le sorti dei cantanti. Tralasciando la parte dello spettacolo che, anche in questa occasione non decolla e accusa sempre di più la stanchezza e la noia che si trascina per quasi cinque ore, dove l’unica boccata d’aria fresca è il ritorno di Virginia Raffaele che nei panni di Sandra Milo riesce in uno sketch ricco di battute fulminanti e doppi sensi, ma mai volgare.
La sfilata dei 20 cantanti in gara giunge al termine con l’eliminazione definiva di quattro, che oltre la scontata Giusy Ferreri e il titubante Ron, vede a sorpresa Al Bano e Gigi D’Alessio. Certamente un segno evidente di un cambiamento di tendenza del Festival. Ma la quarta serata è soprattutto dedicata alla gara che vede protagonisti i Giovani, che fino a qualche anno fa veniva denominata Nuove Proposte, ma che nel corso degli anni ha assunto denominazioni diverse come Nuovi, Emergenti, Novità, Nuova Generazione, ma rimanendo inalterata la finalità: Offrire a cantanti ancora sconosciuti un’opportunità.
Categoria voluta da Pippo Baudo e che ha visto tra i suoi vincitori cantanti del calibro come Ramazzotti, Pausini e Bocelli, che hanno saputo sfruttare alla grande tale occasione, altri invece hanno saputo avvalersene come Mietta, Zarrillo, Alex Britti, altri purtroppo l’hanno sprecata, come Lena Biolcati, Jenny B. e Laura Bono. Arrivati a Sanremo in 8, i giovani cantanti sono con le eliminazioni durante le precedenti serata si sono disputati in quattro, una finale tutta al maschile.
Ma tra Maldestro, nome d’arte del napoletano Antonio Prestieri, che esce da AreaSanremo e con i suoi 31 anni non è proprio così giovane, Francesco Guasti che risulta un mix Marco Masini e Fabrizio Moro, e Leonado Lamacchia che invece sembra ispirarsi a Marco Mengoni, a trionfare è il più giovane partecipante del Festival, Lele con la canzone “Ora mai”, brano semplice e orecchiabile.
Il giovane di origine napoletane, che ricorda un Justen Biber nostrano, arriva direttamente dalla scorsa edizione dal programma Amici classificandosi quarto. Inutile immaginare che per il giovane cantante sarà difficile eguagliare la carriera dei vincitori illustri di questa categoria e ancora più difficile sarà scrollarsi di dosso il suo passato da “Amico”, ma sola una cosa è certa; dietro la sua vittoria si nasconde quella più significativa di Maria De Filippi, che rafforza ancora di più la sua immagine e la credibilità del suo talent. Questa si che è amicizia!