Accogliamo la sfida!

Sanremo: dall’armonia al sociofestival

10 febbraio 2019

L’armonia dei contenuti

In questi giorni, a Sanremo, abbiamo assistito ad un piacevole processo di conversione, che ha coinvolto elementi, per una volta, non in antitesi, ma integrabili tra di loro: dall’armonia al contenuto. Probabilmente, non si tratta neanche di conversione, ma di una cornice, l’armonia, all’interno della quale i contenuti sono stati ricollocati in maniera originale e per nulla scontata e, quindi, difficilmente comprensibile.

Il sociofestival

Non a caso i commenti più incisivi sono giunti non tanto dal dopo-festival, ma dal “sociofestival”, ossia da sua maestà l’opinione pubblica, oggi dirompente con il suo pensiero, grazie alla possibilità di tessere relazioni nell’ambiente digitale.

La tendenza è massificata come, forse da sempre, accade su ogni aspetto della società e così, per questa occasione, l’Italia si risveglia dopo la notte della finale, riscoprendosi un popolo di espertissimi critici musicali. Più competenti delle giurie di professionisti, massacrate su facebook come carne da macello; con più esperienza del direttore artistico, che ha selezionato le canzoni e che, fino a ieri, era tra i cantanti più amati degli ultimi 40 anni; più spregiudicati del più aggressivo giornalista di spettacolo, ridotto a lettore intimidito di spazi informali.

Un post diventa virale: la tabella con le percentuali relative ai voti di giurie e televoto, sui primi tre classificati. Uno scandalo secondo chi condivide e chi commenta. Così qualcuno si chiede “che ci fanno votare a fare, se poi decide la giuria”. Potremmo dire che trattasi del principio “la maggioranza vince”, ma sarebbe un “autogol”. Il televoto esprime il parere popolare, ma, ancora una volta, come osserviamo anche su altri fronti “prepolitici”, confermiamo che il popolo non sempre è educato per poter intervenire nel dibattito pubblico.

Educare al bello

È anche questa una sfida, nella consapevolezza, però, che educare al bello non significa massificare i piaceri per superare l’ignoranza caratterizzante la massa.

Nello specifico della classifica di Sanremo, tutto sommato, la polemica appare superflua, non tanto perché, come insegna la storia del festival, è più importante vendere dischi che vincere, ma, soprattutto, per la ricchezza dei contenuti, quest’anno, dal nostro punto di vista, ricchi di spunti per l’azione educativa.

Soldi: il tradimento di un padre

Prossimamente, su questo fronte, daremo uno sguardo più approfondito a qualche videoclip. Per ora, a mo’ di conclusione, una battuta sul testo della canzone che ha vinto: la storia di una normalissima famiglia italiana, che si arricchisce delle diversità culturali di malinconiche tradizioni, evocate da un figlio, in ricordo del tradimento di un padre.

 

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