
30 Marzo 2011
di Alessandro Grimaldi
Negli Stati Uniti la Chiesa non si rende protagonista soltanto della cronaca nera che riguarda i preti pedofili, ma alza la sua voce contro i diritti umani violati, guarda un po’, proprio da chi si fa paladino di giustizia nel mondo. E così gli Stati Uniti d’America, mentre sono impegnati a difendere i diritti umani dei popoli oppressi dai dittatori, alimentano un sentimento negativo: la vendetta.
I vescovi locali, però, non ci stanno, e in coro chiedono l’abolizione della pena di morte. Si tratta dei presuli della Conferenza Episcopale dello Stato dell’Arizona che in una nota dichiarano: “Siamo fermamente convinti che la pena capitale sia una vendetta sanzionata dallo Stato che non è conforme al Vangelo di Gesù Cristo” Questa pena – aggiungono, “è un contributo alla cultura della morte”.
La pena di morte, come pure la repressione, si sa che non scoraggiano il crimine, del resto nella nostra Italia, dove la pena capitale è stata abolita definitivamente con la Costituzione Italiana, la percentuale di omicidi non è superiore a quella degli USA o di altri paesi che la contemplano. Questo perché probabilmente, come ha sempre ricordato il mondo cattolico, esistono altri modi per dissuadere i potenziali assassini.
Inoltre, in un paese civile la pena deve mirare alla rieducazione e, anche se questo concetto nelle carceri italiane e di tutto il mondo resta un sogno, ogni buon cristiano e ogni onesto cittadino deve continuare a sperare che un giorno si possa realizzare.