
5 Febbraio 2017
di Antimo Verde – Lunga vita alla Regina, Dio salvi la Regina! Elisabetta II sembra aver preso esattamente alla lettera l’inno nazionale britannico rivolto alla regina Vittoria, ma che lei stessa ha saputo più di ogni altro regnante al mondo incarnare perfettamente. Infatti, dopo la morte dell’88enne re Bhumibol di Thailandia, nell’ottobre scorso, la regina, oggi quasi 91enne, è anche la monarca più longeva sul trono, collezionando così, l’ennesimo record del suo regno. Ed è esattamente 65 anni fa, nel 1952, che Elisabetta II diviene regina dell’Inghilterra, iniziando in tal modo, il primo anno del Giubileo di Zaffiro della storia britannica.
Eppure mai si sarebbe immaginato, in quel lontano giorno, che il regno di quella giovane ragazza salita al trono appena venticinquenne, sarebbe entrata nella storia. Il suo regno nato per caso, dopo l’abdicazione dello zio re Edoardo VIII, che preferì vivere tranquillamente il suo amore per l’attrice Wallis Simpson e l’improvvisa morte del padre il re Giorgio VI, malato di cancro ai polmoni, dura tutt’ora e con un gradimento ancora maggiore rispetto agli anni precedenti.
Il 75% del popolo inglese ama ancora la sua regina. In questi 65, lei è rimasta sempre al suo posto, sempre con la stessa forza e determinazione, sempre uguale a se stessa. Con il suo stile inconfondibile, fatto di tailleur dai colori vivaci e da improbabili capellini, per distinguersi dalla folla dice lei, Elisabetta ha attraversato due secoli, vivendone i mutamenti storici, culturali e sociali. Ha visto succedersi 13 primi ministri britannici: da Winston Churchill, il suo preferito, a Margaret Thatcher, i cui rapporti erano gentilmente tollerati, da Tony Blair che strideva con le tradizioni e i riti della famiglia reale.
Eppure lei sempre lì inossidabile e immutabile, ha visto alternarsi ancora 13 presidenti degli Stati Uniti e 7 Papi, assistere a matrimoni, nascite e divorzi dei suoi figli e nipoti. Proprio le vicende familiari sembrano aver dato le maggiori preoccupazioni alla regina piuttosto che gli affari dello Stato, nei quali è sempre coinvolta e aggiornata quotidianamente grazie alle cosiddette “scatole rosse” contenenti tutti i documenti di governo, alla cui lettura si dedica quotidianamente.
L’unica capace di offuscare la sua immagine è stata un’altra donna: Lady Diana. A suon di interviste contro la famiglia reale, è costretta ad accettarne il divorzio dal suo prediletto figlio Carlo e a sborsare un risarcimento di 75 milioni di sterline. La regina deve, poi, inchinare il capo, a furor di popolo, di fronte alla morte della stessa Diana e renderle omaggio con un discorso che riesce in parte a placare i malumori della gente che l’accusano di essere troppo fredda e distaccata dinnanzi a tale tragedia.
Ma è proprio il figlio di Diana e Carlo, il principino Williams che con il suo matrimonio con la bella Kate e con la nascita dei suoi figli, con l’immagine della famiglia perfetta, unita e felice che riesce a dare linfa nuova alla famiglia reale, e di conseguenza alla stessa regina, che ritorna così, ai fasti più gloriosi.
Nonostante i dolori provocati dalla morte della madre e dell’amata sorella, accanto a lei rimane sempre il suo principe consorte, Filippo di Edimburgo, con il quale proprio quest’anno festeggeranno le nozze di platino con 70 anni di matrimonio e che si è dimostrato, nonostante le sue proverbiali gaffes e i molteplici tradimenti non proprio celati, un abile consigliere.
Sua infatti, è l’idea di far riprendere in diretta i preparativi e l’incoronazione della regina, dando vita ad una primitiva forma di reality. Ed è proprio Filippo che comunica ad Elisabetta, in quel lontano 6 febbraio, mentre erano in viaggio in Kenya, la notizia che cambierà per sempre la sua vita e la storia di tutto il Regno Unito.
Nonostante l’età avanzata Elisabetta, seppure decidendo di diradare i suoi impegni ufficiali all’estero, va avanti come ha sempre fatto in questi 65 anni di regno, rimanendo fedele alla sua promessa di dedicare la sua vita al servizio della famiglia imperiale e a tutte quelle che vi appartengono.