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Occupazione: il precariato crea angoscia in famiglia

26 Marzo 2011

Il Papa, parlando ad ottomila fedeli della diocesi di Terni, incontrati sabato 26 febbraio, si è soffermato sul problema della disoccupazione giovanile e del precariato. “Che dire – ha detto – della precarietà del lavoro, soprattutto quando riguarda il mondo giovanile? È un aspetto che non manca di creare angoscia in tante famiglie”.

 

In effetti il precariato preoccupa molto perché lascia nell’incertezza tanti giovani (e non solo), che difronte al desiderio di crearsi una famiglia, si chiedono come eventualmente mantenerla. Così tutta la situazione è precaria, non solo il lavoro. Instabile è l’equilibrio familiare quando non si sa se ti rinnovano o meno il contratto o quando ti hanno messo in cassa integrazione; incerto è il futuro degli adolescenti dai sogni infranti, quando un genitore è costretto a dire “non abbiamo i soldi per mandarti all’università”;volubile è il morale di quanti si guardano intorno consapevoli che ormai programmare il futuro è quasi come giocare al super enalotto.

 

A farne le spese è la famiglia che, se lasciata sola, si attorciglia su se stessa, dimostrando la sua debolezza in una società che, a questo punto, cerca delle alternative negli ammortizzatori sociali. È questa una soluzione? Può darsi pure, ma sempre precaria!

Che fare? Restare uniti, non solo in nome di una forzata convivenza da rendere quanto più possibile civile, ma nel segno della comune-unione, dell’appartenenza ad una sola comunità basata su un principio fondamentale: l’uguaglianza tra tutti gli uomini … difronte alla società, alla legge e a Dio.

 

“Vi sono particolarmente vicino – ha affermato Benedetto XVI – , mettendo nelle mani di Dio tutte le vostre ansie e preoccupazioni, e auspico che, nella logica della gratuità e della solidarietà, si possano superare questi momenti, affinchè sia assicurato un lavoro sicuro, dignitoso e stabile”.

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