Accogliamo la sfida!

Se la mafia è forte, Dio è onnipotente

14 aprile 2013

Il tuo coraggio nelle nostre azioni

La tua semplicità nei nostri occhi

Nel Vangelo la nostra certezza

e le note della nostra speranza.

A padre Puglisi noi giovani liberi.

La mafia è forte ma Dio è onnipotente.

 

Siamo a Palermo, al numero 5 di piazza Anita Garibaldi (foto a destra). In realtà non è una piazza vera e propria, ma uno spiazzo circoscritto tra case popolari. La chiamano edilizia agevolata, in pratica le comuni “palazzine” messe su dagli anni ’60 in poi per accogliere famiglie di umili origini. Un quartiere popolare, quindi, simbolo di una periferia che si ritrova nelle migliori città del Sud.

Eppure in quell’angolo della Sicilia si respira un’aria diversa, difficile da descrivere per le sensazioni diverse che provoca: puzza di mafia per gli sconfitti, odore di santità per chi crede nella resurrezione.

Dove siamo? Sotto casa di padre Pino Puglisi, sacerdote palermitano, parroco nel quartiere Brancaccio, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 e prossimamente proclamato beato dalla Chiesa (il 25 maggio p.v.).

Sul lato del portone del palazzo una targa riporta il messaggio sopra citato. Ci troviamo, infatti, nel luogo dell’agguato. È sera, don Pino sta tornando a casa dopo aver festeggiato il suo compleanno con i ragazzi della parrocchia. Si sente chiamare per nome, due uomini si avvicinano, il “parrino” gli sorride ed esclama: “me lo aspettavo”. Le ultime sue parole! Segue il rumore smorzato dal silenziatore di un colpo di pistola. Il proiettile lo prende alla nuca. Padre Pino Puglisi è a terra, morto, ma nonostante tutto … continua a sorridere.

Un sorriso che non può lasciare indifferenti, che penetra dentro e scuote le coscienze fino a toglierti il sogno per sempre! Lo sa bene Salvatore Grigoli, il suo assassino, che più avanti collegherà il suo pentimento a quel sorriso; lo sa bene Gregorio Porcaro (nella foto a sinistra in giacca e maglia rossa), vice-parroco di don Pino, che dopo 20 anni non smette di sognare quell’espressione vista per pochi secondi all’obitorio.

Salvatore avrà forse trovato la pace, ammesso che al suo pentimento sia seguita l’annunciata conversione del cuore; Gregorio la stava perdendo, ma ce l’ha fatta, si è ripreso e ora ha imparato a convivere con la voce di don Pino che ogni notte gli annuncia la Resurrezione: “hai visto Gregorio, pensavi fossi morto, invece sono vivo”.

È proprio vero, la mafia è forte, ma Dio è onnipotente!

Alessandro Grimaldi

Lascia un commento