
7 Ottobre 2011
di Emanuele Tanzilli –
Vi presentiamo la seconda ed ultima parte dell’intervista a Giulio Incoronato e Giuseppe Scognamiglio, responsabili di “Radio Siani”, la radio della legalità nata ad Ercolano, in un bene confiscato alla camorra.
Oltre all’etere Radio Siani è presente sul territorio anche attraverso altre iniziative …
Si, le attività vengono svolte anche al di fuori della nostra sede. Crediamo che la forza dell’associazionismo e della cooperazione sia insita nella rete, ossia nel legame con le altre realtà del territorio in cui operiamo e di quelli limitrofi. Partecipiamo pertanto alle iniziative promosse dagli altri enti portando contributi, realizzando dirette audio-video trasmesse attraverso il nostro portale, interviste e siamo a nostra volta promotori di iniziative sul territorio ercolanese. La marcia anticamorra del 21 Novembre del 2009, il Natale della Legalità, lo spettacolo teatrale “Mafie in Pentola”, l’albero della Legalità, la presentazione di libri, Corto circuito alla camorra, Cinema e diritti, sono solo alcune di esse. Un’altra parte del lavoro viene invece svolta nelle scuole, per lo più in orari diurni, dove si organizzano incontri con i ragazzi per promuovere la nostra realtà, le nostre attività, per dibattere assieme su quelle che possono essere le mille sfumature del termine legalità. La nostra mission è incentrata poi sul recupero, l’aggregazione e la promozione sociale. Nelle ore pomeridiane, quindi, compatibilmente ai nostri impegni, mettiamo a disposizione la nostra sede per i “giovani a rischio” del territorio, in maggior parte ragazzi che non arrivano ai 15 anni, interessati molte volte da abbandono scolastico e che spendono la maggior parte del tempo in strada. Non avendo risorse economiche a disposizione, abbiamo portato in radio videogiochi, un televisore, qualche computer, un set da ping pong, un lettore DVD. Tutti oggetti che non utilizzavamo più e che adesso permettono di strappare alla strada quelle che potrebbero essere domani le nuove leve della mala locale. Una gran mole di lavoro, insomma, ma che non ci pesa minimamente, sebbene spesso ci tenga lontano da casa per tutto il giorno.
Quali sono state e sono ancora le principali difficoltà che dovete affrontare ?
Le difficoltà incontrate vanno rintracciate perlopiù nel primo anno di vita della Radio. Noi siamo soliti dire che c’è stato dato uno scatolo di costruzioni senza le istruzioni per il montaggio. Nessuno tra di noi aveva esperienze affini alla radiofonia in senso stretto, in particolar modo a quella web. Nel gruppo però, erano e sono presenti un Dj, rapper, grafici, sociologi, giornalisti, animatori, scrittori, appassionati di web design e programmazione. C’è stato un lavoro congiunto di tutte le forze in essere, che prodigandosi attraverso studi e documentazioni, hanno portato nel tempo alla realizzazione di una sala regia, di una redazione, alla realizzazione di un palinsesto, di un portale web, alla gestione di server dedicati, alla costituzione di un’associazione.
La gente come ha risposto alla nascita di Radio Siani?
Gli abitanti del posto inizialmente non avevano preso bene la nostra presenza, qualcuno pensava addirittura che avessimo trasformato l’immobile in una caserma. C’è stato il timore iniziale di soffermarci nell’androne del palazzo, di affacciarci al balcone, di compiere quelle normali azioni che però venivano viste o commentate con disprezzo. È capitato ancora che all’indomani della presentazione di un documentario sulla radio presso il MAV di Ercolano, dei personaggi poco raccomandabili ci abbiano atteso sul pianerottolo per informarsi delle nostre attività, mentre proprio qualche mese fa ci è stata recapitata da un bambino una lettera proveniente dal carcere di Poggioreale destinata ad un’altra emittente radiofonica e sulla quale stanno indagando i carabinieri. A metà Settembre è arrivata invece una telefonata di un collaboratore di giustizia che a suo tempo è stato implicato anche nell’omicidio Siani. L’interesse della stampa e della televisione nazionale poi, se da un lato ci ha dato visibilità, dall’altro ci ha esposto ulteriormente. Non che questo ci faccia paura, anzi, sappiamo di poter contare sulle istituzioni preposte, ma comunque necessiteremmo per esempio di un impianto di videosorveglianza che garantirebbe una tutela maggiore per i ragazzi che frequentano la Radio. Le minacce fanno notizia, ma noi non ne abbiamo mai ricevute fortunatamente.
Come si finanzia la vostra attività?
Possiamo fieramente affermare che siamo l’unico caso di bene confiscato che non nasce, né viene sovvenzionato, da finanziamenti pubblici, nonostante ci sia chi sostiene il contrario. Gli arredamenti e le attrezzature di cui disponiamo sono frutto di donazioni, mentre il Comune di Ercolano per volontà del Sindaco, il Dott. Vincenzo Strazzullo, si fa carico delle utenze. Tutti gli oneri derivanti dalla gestione del bene, che vanno dalle cose più semplici come i materiali di cancelleria, i toner per le stampanti o per esempio i detersivi per la pulizia dei locali, sono a carico nostro.
Programmi per il prossimo futuro ?
Radio Siani compirà a breve 2 anni. L’impegno che ci siamo assunti è quello di completare l’iter burocratico previsto per i beni confiscati, che ha come fine ultimo quello di realizzare un’impresa sociale. Sarà costituita una cooperativa sociale di tipo B, che includerà al suo interno soggetti svantaggiati o provenienti da percorsi di recupero. La radio è e continuerà a rappresentare il fulcro del progetto, cui si affiancheranno attività di diverso genere. Saranno attivati corsi di formazione, conduzione, giornalismo, speaker, Dj, laboratori teatrali, musicali, supporto scolastico, servizi alla persona, sportelli per il cittadino, pubblicizzazione e sponsorizzazione di eventi, produzioni multimediali in genere, attività di animazione e promozione sociale. Sono inoltre già in cantiere progetti per la promozione del territorio e delle sue risorse e l’apertura di una bottega del mondo. Le idee sono tante e queste rappresentano solo alcune di esse. Speriamo con il tempo di riuscire a realizzarle tutte, per dare delle opportunità anche di tipo lavorativo ai giovani del nostro paese, per rendere viva Ercolano, che da troppi anni non si scolla l’etichetta di città dormitorio, di città fantasma.